domenica 23 dicembre 2012

Una sconfitta





Facile parlare di vittoria, più difficile parlare di sconfitta.
la notte del 3 Febbraio 1945, sembrava una notte come tutte le altre.
Invece no.
Una violentissima sparatoria ci fece balzare tutti dai nostri letti (si fa per dire).

Gli spari erano relativamente vicini.
Molto presto apprendemmo che il distaccamento a noi vicino, il Rebagliati, aveva subito un violentissimo attacco e le cose erano molto gravi.
Le notizie giunte erano terribili.
Il distaccamento Rebagliati era stato decimato:
UNDICI erano i morti, chi era riuscito a fuggire al nemici aveva subito il congelamento dei piedi per il lungo periodo di permanenza nella neve.

Tutte le tende e le apparecchiature del distaccamento distrutte.
Come era potuto avvenire tutto ciò?

Nel distaccamento era stato incorporato un ex sergente della divisione fascista San Marco , proveniente dalla Germania , dopo un periodo di addestramento.

Catturato a  vado Ligure da una pattuglia di partigiani era stato condotto davanti ai comandanti partigiani.
Nell'interrogatorio era stato abilissimo nel convincerli del suo antifascismo e nella sua volontà di restare e di operare con i partigiani.

Così fece parte della formazione.
Ottimo infermiere, fu utilissimo nella cura dei partigiani feriti.
Si guadagnò la fiducia di tutti, girò per monti e valli, svolse ottimamente il suo compito.

Per un po tutto funzionò perfettamente.

Il lavoro era notevole, capitava che qualche sera fosse impossibilitato al rientro.
La notte tra il 2 ed il 3 Febbraio non rientrò.

La cosa sembrava normalissima.

Questo turpe individuo - mi rifiuto di chiamarlo uomo- (Salsi Armando di Reggio Emilia- nome di battaglia Tarzan) si recò a calice Ligure dove aveva mantenuto i contatti con il ferocissimo reparto fascista detto "controbanda", specializzato nella lotta antipartigiana istituito dal generale Farina.
Quella notte accompagnò i marò repubblichini.
facile per lui che conosceva sentieri e posti di guardia.

I partigiani non ebbero scampo.
Fu una strage.
Vennero martoriati a colpi di baionetta:

BARSOTTI, BENOLI, BUSSOLATI, DEL MONTE, ISNARDI, NOCETO, RISPOSI, SIRI , STELLA, VARISCO, BIAGI.

Gli altri distaccamenti, il Maccari , dove ero io ed il Calcagno, che lui conosceva furono costretti a 
a trasferirsi altrove.
Purtroppo il tristo figuro venne catturato  solo dopo la guerra,  nel 1946,
Condannato dal tribunale di Savona alla pena di morte , riuscì in appello, in un'altra città ad avere la pena commutata in 30 anni di reclusione.
Seguì l'amnistia Togliatti ed uscì dal carcere.
Fu abile nel far perdere le sue tracce.
GIUSTIZIA NON FU FATTA.

Partigiano Remo (Giovanni Taramasco)

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