giovedì 27 dicembre 2012

Attività partigiana nel SIM (Servizio informazioni militari)



Nel distaccamento Maccari fuo assegnato al servizio SIM (servizio informazioni militari).
Il compito era di essere sempre in movimento in contatto con militari nemici che facevano il doppio gioco, per motivi diversi.
Erano personaggi che sinceramente, a parte alcuni realmente antifascisti, non mi erano molto graditi.
 Ricordo parecchie accese discussioni avute con molti di loro.

Comunque nel complesso questo compito non mi dispiaceva ed oltretutto, a parte la maggior responsabilità, e forse il maggior pericolo, c'erano anche dei vantaggi e non erano da poco.

Come in tutte le cose di questo mondo c'era il rovescio della medaglia: il pasto di mezzogiorno lo consumavo quasi sempre in trattoria a Vezzi San Giorgio: erano tagliatelle, un po di contorno ed un bicchiere di vino (nulla che vedere con quanto cucinato dal partigiano Veleno al nostro campo).

I pericoli però erano molti, essere in contatto con questi individui comportava sempre il rischio di tradimento.

Il mio armamento consisteva in una vecchia pistola cecoslovacca a tamburo (fortunatamente non ho dovuto sparare un solo colpo) e una bomba a mano del tipo a pigna di fabbricazione tedesca; il tutto nascosto dal vestiario di tipo borghese.

I contatti erano numerosi:
con i nostri appartenenti al SAP (squadra azione patriottica) e con i militari della repubblica sociale.

Ricordo a tale proposito i numerosi incontri che ebbi con un sottufficiale della Guardia di Finanza, il nostro punto di incontro era la pineta sotto il paesino di Tosse vicino a Spotorno.

Occorreva molta prudenza (ed io lo ero), non fidarsi mai, l'imboscata ed il tradimento erano sempre possibili.
Dovevo sempre accertarmi che l'arrivo del sottufficiale fosse solitario- oltretutto il personaggio non mi era molto simpatico.

talvolta le informazioni erano molto utili, come ad esempio quanto raccontato ne : la vittoria del pane bianco.

Incontravo spesso anche il partigiano Mirto (Carai Giovanni).
Era intendente al comando Brigata, successivamente passò al comando di Divisione.

Il suo compito era l'approvvigionamento di armi, viveri, per tutti i partigiani della Divisione GIn Bevilacqua.

Lo incontravo sempre nei paesini vicino a qualche chiesa.
I contatti con il clero erano numerosi.
I preti erano molto utili alla resistenza, le loro conoscenze erano numerose e sapevano il fatto loro.

Carai era il partigiano più anziano. morì nel 1992 prima di compiere 92 anni.
Partigiano Remo (Giovanni Taramasco)


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