lunedì 24 dicembre 2012

IL distaccamento Stringhini

Il partigiano Remo era stato da poco assegnato al distaccamento Maccari che nel Gennaio 1945 era dislocato nella località Rocca dei Corvi, una zona boschiva sulle alture di Segno (entroterra di Savona), ricca di pini marittimi.

Remo aveva l'incarico del SIM (Sevizio Informazioni Militari).
Doveva spostarsi continuamente da un paese all'altro, da una valle all'altra, alla ricerca di informazioni e di contatti utili per tutte le formazioni partigiane.
I suoi compagni di ventura accompagnandolo nelle sue prime missioni, nella discesa dai monti verso il mare, lo avevano informato che era necessario attraversare la zona del Distaccamento Stringhini.

Stringhini era stato un sottuficiale sanguinario della famigerata "San Marco" , impegnata al rastrellamento ed alla distruzione dei partigiani.

Un bel giorno però fu catturato  a Vado Ligure dai partigiani ed immediatamente trasferito al comando.
Dopo essere stato sottoposto ad un veloce interrogatorio per carpirgli notizie sulla parte avversaria ed aver fornito abbondanti informazioni nel tentativo di salvare la pelle, sottolineando le sue eccellenti capacità militari, aveva proposto non solo di restare con i partigiani ma addirittura di essere messo a capo di un distaccamento partigiano.
Proposta veramente inaudita ed assurda.
Verrà comunque accontentato.

Considerata la sua ferocia fu condannato a morte , fucilato e messo a comandare un lugubre distaccamento formato da altri nemici catturati e poi fucilati, tutti sepolti in una parte di bosco chiamata da allora. Distaccamento Stringhini.

Quando di un nemico si diceva che era stato assegnato al distaccamento Stringhini, significava che era stato condannato a morte e che per lui era finita.

Una canzona partigiana diceva: Pietà è morta.
Assurdità della guerra: se mi prendi mi ammazzi, allora se posso , prima ammazzo te.

Adesso che sono passati tanti anni, sessantacinue, la pietà affiora e con essa i dubbi: forse non tutti erano meritevoli di morte.
Ma quando nella mente si fanno vivi i ricordi dei partigiani torturati, quando ricompaiono Marzabotto, Boves, le fosse Ardeatine allora tutto diventa più chiaro:
Gli errori sono il prezzo da pagare, è inevitabile.




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