mercoledì 26 dicembre 2012

Partigiano Gin Bevilacqua (Leone)



Nato ad Albisola Superiore (Savona) il 2 agosto 1895
Secondogenito di otto figli, frequenta le scuole elementari fino alla classe terza, poi, nel 1903, si trasferisce con la famiglia a Campochiesa, vicino ad Albenga, dove aiuta il padre nei lavori agricoli.
Nel 1908 torna a Savona e con il fratello maggiore Gian Battista inizia a lavorare come operaio presso la Manovra Astengo nella zona portuale: con i cavalli spostano sotto le navi i vagoni per le operazioni di carico e scarico delle merci. Comincia allora a interessarsi dei problemi dei lavoratori.
Al fronte durante la Prima guerra mondiale, nel corso della quale muore il fratello Gian Battista, dopo il conflitto viene assunto all’Ilva di Savona. Secondo una lettera del Prefetto di Savona scritta durante la detenzione di Bevilacqua (16 aprile 1935), al momento dell'arresto (3 aprile 1934) Bevilacqua «era da circa 15 anni occupato nel locale Stabilimento “Ilva” quale maestro ai forni, con retribuzione, da ultimo, di circa L. 20 giornaliere». Il 6 ottobre 1923 si sposa con Ines Dal Re. Iscrittosi al Partito Socialista, nel 1924 passa al Partito Comunista d’Italia ed è anche eletto Assessore al Comune di Savona durante l’amministrazione social comunista.

Col nome di battaglia di "Leone", fu poi uno dei primi organizzatori della Resistenza nella II Zona ligure. “Gin” Bevilacqua compie un assiduo lavoro per riallacciare i contatti con i partigiani sbandati, infondendo loro coraggio e determinazione, riuscendo infine a riunirli nella prima formazione partigiana vera e propria: il Distaccamento “Calcagno”. A capo di questa formazione viene posto G.B. Parodi (Noce), che vuole fermamente Bevilacqua come commissario politico, pur non conoscendolo personalmente, ma essendone stato impressionato nelle manifestazioni savonesi di fine luglio. È proprio Noce, dopo aver visto Bevilacqua in azione, ad assegnargli il nome di battaglia di Leone. Il suo compito è soprattutto quello di muoversi continuamente tra gruppi partigiani, paesi e case di contadini per assicurare collaborazione, aiuti e collegamenti efficaci: il suo carisma e la sua profonda convinzione in ciò che fa lo rendono capace di persuadere e incoraggiare molti compagni e contadini

Numerose sono le testimo nianze di giovani Partigiani che avevano raggiunto i vari distaccamenti solamente per evitare la chiamata alle armi, ma ai quali era bastato un col loquio con “Leone” per capire di aver fatto la scelta giusta. Sempre calmo e sicuro di sé, Gin sapeva trascinare le perso ne, le sapeva convincere, moti vare, entusiasmare. Era rispettato e benvoluto da tutti. Il 29 Novembre del 1944, al Co mando della 5^ Brigata Garibaldi, giunge la notizia di un rastrella mento; “Leone” decide di raggiungere il Distaccamento “Nino Bori” formato da giovani ancora inesperti. Mentre cerca di prendere contatto viene catturato dalle Brigate Nere del tenente Ferrari. Viene immediatamente fucilato, sul Monte Camulera, insieme ad altri cinque patrioti. A Gin Bevilacqua viene intestata la Divisione Garibaldi della 2° Zona Partigiana Ligure.


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