mercoledì 26 dicembre 2012

La vittoria del pane bianco



Era il Marzo 1945.
I partigiani della IV Brigata della divisione GIN Bevilacqua delle formazioni Garibaldine erano arroccati nei loro alloggiamenti situati sui monti che circondano Mallare, Finale Ligure , Spotorno (ttutti in provincia di Savona).
L'inverno stava finendo ma la neve caduta abbondantemente era molto dura a sciogliersi.

I giovani volontari, confortati dai recenti lanci di numerose armi automatiche da parte di aerei anglo americani, che avevano permesso di sostituire gli obsoleti fucili, erano felici.

Si spostavano più volentieri ed avevano lo sguardo fisso sui castagneti della zona.
I germogli tardavano a spuntare.
Si dirà:
Perchè erano tanto interessati a quella meravigliosa trasformazione della natura?

I motivi erano molto pratici ed interessati.
Una volta spuntato il germoglio, le foglie, molto lentamente (per noi) si ingrandivano , e più si ingrandivano più aumentava la sicurezza.
Si restava nascosti ai nostri nemici, i nostri movimenti avvenivano in completa naturalezza.

Ricordo le nostre vecchie tende, in certi casi rattoppate, i nostri letti (si fa per dire), la nostra stufetta a legna che non sempre si accendeva perchè il fumo era visibile anche a grandi distanze.

Ripenso alla nostra cucina, al caro vecchio cuciniere (ormai scomparso)del distaccamento Maccari (nome di battaglia molto significativo: "Veleno"); ai nostri pranzi:

castagne secche e polenta con variazione: polenta e castagne secche!
Le bevande: acqua fresca di ruscello e qualche volta un bicchiere di vino.
La grappa: rigorosamente a disposizione per guardie e pattuglie.

Il pranzo si arricchiva quando il nostro intendente aveva a disposizione un po di riso e, qualche volta, una povera mucca che solitamente era acquistata dai contadini della zona.

Ma pane , no, assolutamente.
Quello era venduto nelle città soltanto con la tessera annonaria.
Nell'organico della formazione esisteva un reparto SIM (servizio informazioni militari).
Io non essendo particolarmente addestrato al combattimento facevo parte di quel reparto.
Le funzioni erano quelle di essere sempre in movimento , raccogliere tutte le informazioni utili, contattare gli appartenenti alla Repubblica Sociale fascista che , fiutato il pericolo per loro della fine della guerra,m si avvicinavano ai partigiani con lo scopo di vuotare il sacco di tutto ciò che era a loro conoscenza.

E così una mattina, in seguito ad una segnalazione, venimmo a sapere che un treno con un carico di grano sarebbe transitato nella zona di Spotorno, guardato a vista da due soldati tedeschi.
Venne approntato un servizio contadino di carri trainati da buoi, sui quali caricare il grano ed una squadra di partigiani con delle armi automatiche.
Tutto organizzato a puntino.

Si fermò il treno, i due soldati tedeschi furono rapidamente uccisi (in guerra purtroppo pietà è morta) e subito il carico di grano, molto abbondante, venne caricato sui carri, destinazione zona partigiana. Che mamma era caduta dal cielo : per tutta la durata della guerra per tutti i partigiani: pane bianco.

Partigiano Remo (Giovanni Taramasco)

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