venerdì 28 dicembre 2012

Attività di propaganda antifascista con il Fronte della gioventù



Prima di passare nelle formazioni partigiane feci da civile Attività di propaganda antifascista con il Fronte della gioventù.
Il mio contatto era Stefano Peluffo (ora eroe della resistenza - medaglia di argento al valor militare- fucilato nel 1944 nella fortezza Priamar).

Con Stefano Peluffo dovevamo svolgere un lavoro di propaganda e di diffusione di volantini antifascisti.

Le squadre addette a questi compiti erano parecchie e per motivi di sicurezza le une non conoscevano le altre.

Faccio un esempio: ore 20: 10 portoni, 15 scale, 150 volantini, tempo a disposizione 20 minuti.
Finito il lavoro recarsi in un portone stabilito ) in un punto definito del portone lasciare con una matita una piccola scritta.
ore 20,30 :il contatto (nel mio caso Stefano Peluffo) passa nel portone se vede la scritta significava che tutto era andato bene, altrimenti dava l'allarme.

Il mio lavoro l'ho sempre svolto con precisione e, dico la verità, con un po di batticuore.

Un altro lancio un po più più complicato mi capitò una sera in zona Santuario.
In giornata mi recai sul posto in bicicletta per nascondere i volantini.
Bisognava essere molto veloci e guardinghi. Essere scoperti significava essere fucilati.

All'ora stabilita inizia a lasciare i volantini vicino alle porte delle case.

Ad un certo punto in lontananza apparvero due carabinieri che venivano nella mia direzione.

Fortunatamente non mi videro, tornai rapidamente indietro, recuperai i volantini già deposti, mi nascosi ed aspettai che i carabinieri transitassero e ricomincia la deposizione dei volantini.

Anche questa volta era andata bene.

Il giorno dopo mi recai al lavoro e qui un collega, con circospezione mi fece vedere uno di volantini da me lanciati.
Ovviamente non sapeva che ero io l'artefice del lancio.

partigiano Remo (Giovanni Taramasco)




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